

Come risponde il nostro organismo durante il digiuno quando sono esaurite le riserve di glucosio? E’ su un meccanismo legato a questa risposta metabolica che si è concentrata la ricerca.
I mammiferi si adattano ai periodi prolungati di scarsità di cibo producendo nel fegato alcuni composti, i corpi chetonici, rilasciati poi nel sangue e utilizzati come carburante dal cervello, dai muscoli e altri organi.
Il team di ricerca – del quale hanno fatto parte Beatrice Passani, docente del Dipartimento di Scienze della Salute, e Gustavo Provensi del Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino – ha scoperto che la risposta del fegato viene innescata da alcune cellule, i mastociti, localizzati presumibilmente nella mucosa intestinale, che rilasciano istamina nel sangue.
Da qui segue l’attivazione di recettori istaminici H1 nel fegato e di conseguenza la sintesi di un intermediario lipidico, l’oleoiletanolamide (OEA) che, a sua volta, determina la produzione dei corpi chetonici.
“Da tempo ci occupiamo delle interazioni tra istamina e OEA a livello del sistema nervoso centrale, ma questa é la prima evidenza che tali sistemi interagiscono anche in altri organi. I nostri risultati – spiegano i ricercatori – possono essere di aiuto nella comprensione di alcune patologie epatiche e quindi anche ai fini della prevenzione di queste malattie”.
Come risponde il nostro organismo durante il digiuno quando sono esaurite le riserve di glucosio? E’ su un meccanismo legato a questa risposta metabolica che si è concentrata la ricerca.
I mammiferi si adattano ai periodi prolungati di scarsità di cibo producendo nel fegato alcuni composti, i corpi chetonici, rilasciati poi nel sangue e utilizzati come carburante dal cervello, dai muscoli e altri organi.
Il team di ricerca – del quale hanno fatto parte Beatrice Passani, docente del Dipartimento di Scienze della Salute, e Gustavo Provensi del Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino – ha scoperto che la risposta del fegato viene innescata da alcune cellule, i mastociti, localizzati presumibilmente nella mucosa intestinale, che rilasciano istamina nel sangue.
Da qui segue l’attivazione di recettori istaminici H1 nel fegato e di conseguenza la sintesi di un intermediario lipidico, l’oleoiletanolamide (OEA) che, a sua volta, determina la produzione dei corpi chetonici.
“Da tempo ci occupiamo delle interazioni tra istamina e OEA a livello del sistema nervoso centrale, ma questa é la prima evidenza che tali sistemi interagiscono anche in altri organi. I nostri risultati – spiegano i ricercatori – possono essere di aiuto nella comprensione di alcune patologie epatiche e quindi anche ai fini della prevenzione di queste malattie”.